USA, MA CHE SUCCEDE!? #Doping

08.08.2013 12:05

Lettera agli sportivi...

 
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Nel giro di un anno, forse meno, il mondo sportivo americano è stato travolto dall'ombra del doping. Il caso più emblematico è quello del 'campione' del ciclismo Lance Armostrong: al Texano sono stati revocati i sette 'Tour' vinti dal '99 al 2005 ed il mondo del ciclismo è stato sopraffatto dall'ennesimo polverone di polemiche riguardo a questo 'vizietto' di alcuni, e ripeto alcuni (sperando che siano davvero solo alcuni) di prendere sostanze che migliorano le proprie prestazioni sportive. 
 
Tra poco a Mosca ci saranno i mondiali di atletica e anche in questo caso un americano è risultato positivo: il campione del mondo nel 2007 e secondo uomo più veloce del pianeta, sarebbe stato probabilmente  tra i protagonisti ai prossimi mondiali, ma anche lui è caduto in questa trappola che rende lo sport sempre meno sport e più 'macchina da soldi'. L'atleta di cui stiamo parlando è ovviamente Tyson Gay che insieme ai suoi colleghi giamaicani Powell e Carter ha tradito la fiducia e la stima dei propri fans. Spesso non ci si pensa, ma il doping non è solo un imbroglio, è anche mentire alle persone che ogni giorno ti sostengono e ti vedono come un idolo; personalmente qualche anno fa il mio 'eroe' era un giovane ciclista che mi aveva fatto innamorare di questo sport con una sua scalata sulle 'Tre cime di Lavaredo'. qualche mese dopo è stato trovato positivo all'Epo e si è portato via il mio amore per il ciclismo nello stesso modo in cui me lo aveva consegnato: con un suo gesto. Per fortuna ci sono stati altri corridori, e soprattutto altre squadre, grazie ai quali ho ricominciato ad appassionarmi a questo sport, che probabilmente è il più bello che ci sia.    
 
L'ultimo caso in ordine di tempo, ma non di importanza è quello che ha coinvolto 20 giocatori del campionato americano di baseball, il più famoso tra di loro è Alex Rodriguez: tanto sconosciuto in Italia quanto celebre in patria; non sarebbe paradossale definirlo il 'Messi' del baseball. I media si sono concentrati sui problemi che arriveranno con gli sponsor e tutto quello che ne deriverà sul piano economico, ma anche in questo caso le vere vittime sono i tifosi degli Yankees (squadra in cui gioca). 
Il ragazzo di cui parlavo prima è Riccardo Riccò: non voglio condannarlo, a questo ci hanno pensato le autorità; ma io, che ho solo 16 anni, nel mio piccolo, vorrei fare comprendere a tutti i ciclisti, atleti, calciatori e sportivi in generale che questa famosa scorciatoia che tanto attira,  in realtà è una trappola capace di rovinare giovani talenti e professionisti. Sarà un discorso banale, ma ribadirlo non è mai superfluo e se il messaggio arriva anche ad una sola persona avrò raggiunto il mio scopo.