LA STORIA DI UN CALCIATORE : Piermario Morosini

08.09.2013 17:15

A cura di Gabriele Caldieron

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Piermario Morosini, nessuno conosceva il suo nome fino a quel tragico 14 Aprile 2012.Piermario ci ha lasciato. Alle 16.45 di quel normale pomeriggio di Serie B. La vita di Piermario in pochi la conoscevano, alla tenera età di 15 anni perde la madre Camilla e due anni dopo, muore anche il padre Aldo. Già questo era abbastanza. A 17 anni Piermario era già orfano, l'anno dopo però si suicida il fratello disabile, e Morosini rimane solo con una sorella anch'ella disabile. Piermario ha dovuto sopperire tutti questi dolori con il calcio, già il calcio, l'unica speranza del povero Piermario era quello di guadagnare soldi per provare a migliorare la vita della sorella, Piermario era un ragazzo di poche parole ma sempre col sorriso sulle labbra. Sul campo era un combattente vero, uno che correva dal 1 secondo fino all'ultimo. La sua timidezza non l'aveva mai portato a sfondare nel calcio con decisione, tante le piazze cambiate, e proprio a Livorno stava trovando la sua maturità calcistica. Poi... il destino ha voluto questo, ha voluto che Piermario morisse giovanissimo a soli 26 anni, il numero della sua maglia più uno. Destino, maledetto destino. Piermario è morto felice, perchè amava il calcio. E' l'unica consolazione che possiamo darci. Quella maglia numero 25 è stata ritirata sia dal Livorno, che dal Vicenza. A Madrid, poche ore dopo di quel maledetto 14 Aprile è stato osservato un minuto di silenzio. Il Barça è sceso con il lutto al braccio. Il Vicenza inoltre ha deciso di intitolare a lui il Centro tecnico di Isola Vicentina, in suo onore è stato istituito un memorial dal titolo 'La speranza... in un ricordo'. Gia, proprio la speranza che aveva Piermario, la voglia, la determinazione. Un anno esatto dopo la sua morte gli è stato intitolato il settore ospiti (curva sud) dello Stadio Adriatico di Pescara, proprio dove ci ha lasciato. La sua morte è stata causata da una malattia cardiaca ereditaria, inevitabile per i medici... era questione di tempo. Ci hai lasciato lottando come un leone, e in quei bruttissimi momenti hai addirittura provato ad alzarti per rimanere attaccato alla vita che nessuno come te conosceva il valore.
Questo non potrà MAI ricordarti a pieno, ma so che da lassù tu ci guardi. 
Allora ciao Piermario, Riposa in pace. Io, non ti dimenticherò mai.
 
 
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